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Eddy amava percorrere in auto, ad andatura lenta, la stradina che costeggiava il lago. Guidava e gettava occhiate allo specchio lucente del lago, ai riflessi del sole sull’acqua, quando c’era il sole. Guidava e gettava occhiate al lato opposto al lago, le rocce del monte, l’erba, i fiori, le ortensie, quando era il periodo delle ortensie. Durante l’estate del 2013 ci fu una vera orgia di ortensie. C’era una casa che era incastonata nel monte, ed era letteralmente circondata dalle ortensie, davanti, di lato, sopra, dovunque. Ortensie celesti, per lo più, ma anche biancastre, azzurre, rosse. L’estate del 2014, un’estate senza estate, la pioggia aveva fatto marcire praticamente tutte le ortensie. E quell’estate, oltre ad essere un’estate senza estate, restò anche, nella memoria di Eddy, un’estate senza ortensie. Eddy non si scoraggiava per questi eventi, e continuava a percorrere a lenta andatura la stradina che costeggia il lago. “Dopo di me”, pensava Eddy, “continuerà il mio fantasma, il mio fantasma nella sua auto fantasma, e percorrerà sempre la stradina che costeggia il lago, almeno finché ci sarà la stradina, almeno finché ci sarà il lago. Almeno finché ci sarà il mondo. |